I verbi transitivi ed intransitivi
Introduzione ai verbi transitivi e intransitivi
In giapponese, la distinzione tra verbi transitivi (他動詞) e verbi intransitivi (自動詞) è fondamentale per utilizzare per esprimere concetti accuratamente.
A livello di 漢字, entrambi i termini contengono il concetto di “verbo“, espresso dalla coppia 動詞, che unisce i 漢字 di “azione/moto” e “termine” (grammaticale). 自 invece significa “se stesso” mentre 他 significa “altro”.
- I verbi 他動詞 (transitivi) sono quelli che esprimono un’azione svolta da qualcuno su un oggetto “altro” , cioè un complemento oggetto su cui viene eseguita l’azione. Il soggetto agisce e l’effetto della sua azione riguarda/influenza qualcosa o qualcun altro. In questi verbi, si pone l’accento, da un lato, su chi ha compiuto l’azione – marcata da particella は/が – e dall’altro su chi subisce lazione – marcata da particella を. In questo caso, il complemento oggetto è specificato per completare il significato della frase (Vedi frasi esempio 01 e 02).
- I verbi 自動詞 (intransitivi) sono quelli che esprimono un’azione eseguita da un soggetto, i cui effetti ricadono unicamente sul soggetto stesso. Il soggetto agisce, ma il suo agire è unicamente riferito a sé stesso. In questi verbi l’accento si pone sull’oggetto o sulla persona che compie l’azione (normalmente marcata con は o con が se si vuole enfatizzare il soggetto che compie l’azione) e non c’è quindi bisogno di un oggetto diretto (Vedi frasi esempio 03 e 04).
frasi esempio
L’insegnante ha comprato un libro interessante.
La bambina ha scritto una lettera ad un amico.
La neve cade lentamente.
Il gatto si siede sulla sedia.
Coppie Verbali 他動詞 - 自動詞
In giapponese, numerosi verbi si presentano in “coppie” che distinguono l’azione compiuta in modo transitivo da quella intransitiva. Queste coppie di verbi sono “morfologicamente” simili, in quanto condividono una base verbale comune, anche se a volte possono differire nelle letture, ma sono “funzionalmente” diverse. Questa distinzione è marcata dalle desinenze che variano se il verbo è transitivo o intransitivo.
Un esempio è la coppia 始まる/始める, traducibile come “incominciare“, “iniziare“. In italiano, questo verbo può essere utilizzato in senso sia intransitivo che transitivo senza modificarlo. In giapponese invece si usano due verbi molto simili tra loro che condividono la stessa radice.
In particolare, 始まる è la versione intransitiva: ciò che compie l’azione di “incominciare” è il soggetto grammaticale della frase (marcato con が), come nel caso: 授業が始まるよ (Inizia la lezione!)
Al contrario, 始める ne è la versione transitiva: in questo caso, l’agente che compie l’azione di “incominciare” è il soggetto grammaticale (indicato da が o は)mentre la cosa che viene iniziata è il complemento oggetto (indicato da を) che subisce l’azione, come nel caso: 先生は授業を始めた (Il professore ha iniziato la lezione).
Un altro esempio è il verbo 開ける che indica la necessità di un oggetto diretto che deve essere aperto (come una porta o una finestra) da qualcuno (soggetto), indicando un’azione transitiva. Al contrario, 開くdescrive un processo in cui il soggetto si apre autonomamente, senza un intervento esterno diretto, riflettendo un’uso intransitivo del verbo. La tabella qui sotto mostra alcuni esempi di queste coppie verbali, 他動詞 – 自動詞.
Scegliere di utilizzare un membro o l’altro di una coppia di 他動詞-自動詞 per esprimere un concetto, non è solo una questione di grammatica, ma anche di come viene percepita l’azione. Infatti, l’uso di un verbo transitivo implica che l’azione è compiuta intenzionalmente o attivamente da un soggetto su un oggetto. Il soggetto è chiaramente identificato come l’agente dell’azione (frase esempio 01). Con un verbo intransitivo, l’azione accade in modo più spontaneo o naturale, senza un agente diretto che la compie. L’attenzione è più sull’evento in sé che su chi lo compie (frase esempio 02).
Verbi 無対自動詞 e 無対他動詞
Ovviamente, esistono anche verbi giapponesi che sono esclusivamente transitivi, o esclusivamente intransitivi, e che quindi non formano le classiche coppie 自動詞-他動詞.
I verbi che sono solo intransitivi sono detti 無対自動詞 ed includono i verbi di stato quali いる ed ある, i verbi di movimento (detti 移動動詞) come 行く, 来る o 帰る ma anche una grande varietà di verbi diversi tra loro quali なる (diventare), 泳ぐ (nuotare), 座る (sedersi), 住む (vivere), 死ぬ (morire), 泣く (piangere), 笑う (ridere).
Attenzione! Ci sono verbi che in italiano sono verbi transitivi ma in giapponese sono intransitivi, ad esempio: 気づく (realizzare), 会う (incontrare), 勝つ (vincere), 負ける (perdere) (frasi esempio 04 e 05).
I verbi intrinsecamente transitivi sono detti detti 無対他動詞. Questi verbi possono essere molto diversi fra loro ma richiedono sempre la presenza di un oggetto diretto marcato dalla particella を (frase esempio 06). Questi includono 食べる (mangiare), 見る (guardare), 作る (fare, creare), 教える (insegnare>).
Ciononostante, è importante sottolineare che alcuni verbi intransitivi di movimento sono usati insieme alla particella を. Tuttavia, in questi casi, tale particella non segnala la presenza di un complemento oggetto. Piuttosto, viene impiegata per indicare il complemento di moto per luogo (per esprimere il movimento attraverso un’area o un spazio) oppure il moto da luogo (per indicare il punto di partenza di un movimento fisico) (frasi esempio 07 e 08).
frasi esempio
Apri la porta per favore
La porta si apre.
Mio nonno è morto l’anno scorso.
Ho realizzato il mio errore.
Ho vinto la partita.
L’insegnante mi insegna il giapponese.
Scendo dal bus.
Corro attraverso il parco.
Note aggiuntive
Alcuni verbi che sono transitivi in giapponese non hanno una corrispondente forma transitiva in italiano. Per esempio, il verbo “cadere” esiste in giapponese sia in forma transitiva (落とす) che intransitiva (落ちる), mentre in italiano il verbo “cadere” è solo intransitivo. Per esprimere la transitività in italiano, si utilizza l’ausiliare “fare”, come in “far cadere”.
Analogamente, esistono coppie di verbi in giapponese che comprendono sia la forma transitiva sia quella intransitiva, come i verbi “aprire” (開ける / 開く), “chiudere” (閉じる / 閉まる), “accendere” (つける / つく), e “spegnere” (消す/ 消える). Nella traduzione in italiano, per mantenere la distinzione tra transitività e intransitività quando il verbo in giapponese è intransitivo, si può ricorrere alla forma riflessiva, per esempio “si spegne”. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i verbi intransitivi giapponesi diventano riflessivi quando tradotti in italiano.
In alcuni casi, i verbi di una coppia possono essere tradotti in italiano come forme attiva e passiva dello stesso verbo. In altri casi, appaiono come due verbi completamente distinti. Ad esempio, nella coppia 負かす / 負ける, il primo (transitivo) può essere tradotto come “sconfiggere”, mentre il secondo (intransitivo) non si traduce con “sconfiggersi”, bensì con “essere sconfitti” o più semplicemente “perdere”.