Verbi durativi e istantanei
Introduzione ai verbi durativi e instantanei
Nella grammatica giapponese, i verbi vengono spesso classificati in base alla natura dell’azione che descrivono: durativa o istantanea. Pertanto, si distinguono in verbi durativi, detti anche 継続動詞, e verbi istantanei, detti anche 瞬間動詞. A livello di 漢字, entrambi i termini contengono il concetto di “verbo“, espresso dalla coppia 動詞. Inoltre se da un lato 継続 esprime il concetto di “continuità“, dall’altro 瞬間 indica l’idea di “istante”. Questa distinzione è importante perché influisce su come i verbi si comportano quando vengono usati con forme temporali diverse.
- I verbi durativi (継続動詞) descrivono azioni che hanno una durata nel tempo, cioè si estendono per un periodo di tempo piuttosto che concludersi in un breve momento. Ad esempio, l’atto di leggere (読む) viene svolta nel corso di un lasso di tempo più o meno esteso. Non solo, poiché descrivono azioni che avvengono su un periodo esteso, implicano anche l’idea di progressività dell’azione, ovvero la possibilità di una loro continuazione nel tempo. Pertanto, quando vengono utilizzati nella forma progressiva -ている, indicano un’azione che è attualmente in corso o una condizione che persiste (frasi esempio 1 e 2).
Leggo/leggerò un libro ⇒ Sto leggendo un libro ⇒ Ho letto un libro
- I verbi istantanei (瞬間動詞), al contrario, descrivono azioni che si compiono in un preciso istante, quasi sempre in modo immediato. Tali verbi sono impiegati per esprimere azioni che si svolgono e si concludono rapidamente, generalmente provocando un cambio di stato e senza protrarsi nel tempo. I verbi istantanei non implicano una prosecuzione temporale, ma descrivono piuttosto azioni che possono considerarsi completate subito dopo il loro inizio. Ad esempio, il verbo rompere (割れる) è istantaneo: il passaggio dallo stato “integro” a quello “rotto” si verifica in un attimo. Di conseguenza, quando sono usati nella forma -ている, i verbi istantanei non denotano un’azione in progresso (non hanno durata per cui non possono essere “In corso”), ma piuttosto uno stato che deriva dall’azione già compiuta (frasi esempio 3 e 4).
La finestra si romperà ⇒ La finestra è rotta ⇒ La finestra si ruppe
Mentre nella lingua italiana ogni verbo può essere utilizzato in forma durativa, nel giapponese la situazione è differente. Prendiamo ad esempio il verbo sedersi (座る). In italiano, “mi sto sedendo” può essere usato in senso progressivo tanto per indicare il movimento verso la sedia, quando ancora non si è seduti, quanto per descrivere il momento in cui il corpo effettivamente tocca la sedia. In giapponese, invece, 座る è classificato come un verbo istantaneo e, di conseguenza, non è adatto per descrivere azioni prolungate nel tempo. Pertanto, la forma 座っている non viene utilizzata per indicare il processo di avvicinamento alla sedia, ma piuttosto per denotare che qualcuno è già seduto, come stato risultante dall’azione di sedersi.
frasi esempio
Ho scritto una lettera ad un amico.
*l’azione di scrivere si è svolta in un certo lasso di tempo.
i bambini stanno giocando nel parco
* e l’azione continuerà per un certo lasso di tempo
La finestra è aperta (e rimane tale).
*ma l’azione di aprirla è stata istantanea.
Ieri ha piovuto.
*l’azione si è compiuta e conclusa nel passato.